Non abbiamo più il ritmo delle quattro stagioni, perché si alternano giornate calde di sole e giornate con cielo carico di nubi che promettono pioggia, ma la siccità si impone terribilmente per le nostre campagne e i poveri contadini!
La Parola di Gesù di questa Domenica sembra venirci in aiuto, perché il profeta Ezechiele parla di un ramoscello preso dalla cima del cedro, «lo pianterò sul monte d’Israele, metterà rami fuori e frutti, diventerà un cedro magnifico».
Il vangelo di Marco poi presenta Gesù che spiega alla folla cos’è il Regno di Dio. Come un uomo che getta il seme nel terreno, che produce prima lo stelo poi la spiga poi il chicco pieno nella spiga quando il frutto è maturo si mette mano alla falce per la mietitura.
Ancora un altro paragone per il Regno di Dio: un granellino di senape, il più piccolo di tutti i semi, ma quando cresce diventa più grande di tutte le piante, tanto che gli uccelli del cielo, possono fare il nido alla sua ombra.
L’evangelista Marco conclude: «senza parabole non parlava loro ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa».
Qui abbiamo il significato dell’omelia domenicale quando sulla pagina proclamata del Vangelo, il sacerdote fa applicazioni alla vita quotidiana con attenzione al testo proclamato ma anche alla realtà dell’assemblea radunata. Mi ha molto colpito Papa Francesco nella Giornata mondiale dei bambini in piazza San Pietro.
Ha tenuto un’omelia dialogata con loro facendo ripetere parole importanti: il Padre ci ha creati, il Figlio ci fa redenti, lo Spirito Santo ci accompagna. Don Tonino Bello amava ripetere che dalla Messa della Domenica bisogna andare via con un compito a casa che non sia gravoso ma metta gioia e pace.
padre Roberto Francavilla