Un Oratorio sacro edificante!

Un Oratorio sacro davvero edificante, dal titolo Testimone dell’amore: il volto di don Tonino Bello, musicato dal maestro Nicola Petruzzella utilizzando testi di don Michele Amorosini e del Venerabile.

Un’esperienza che ha spiazzato decisamente i puristi del bel canto sacro, ma che è riuscita a coniugare in tutte le modalità e con tutti i linguaggi possibili e immaginabili (ma anche inimmaginabili) le categorie del sacro e dell’umano.

Per l’intera durata dell’Oratorio gli spettatori sono stati fagocitati all’interno di un contesto surreale, onirico, caleidoscopico, progressivamente ammaliati e irretiti da una successione inarrestabile di trovate e illusioni sceniche. Cantanti – attori ma anche fedeli interpreti del messaggio di don Tonino, a tratti profeti, evangelizzatori, disegnatori di spiritualità, artisti sono stati arredati dalla cornice della sublime musica dell’Orchestra Luigi Capotorti e dei Cori Capotorti e Harmonia Mundi.

Foto di Giuseppe Clemente

Il soprano Monica Paciolla e il baritono Emanuel Gatta, le voci recitanti Stanislao Lasorsa, Graziana Marchionna e Stefano Siciliano, hanno interpretato varie figure di servi, servi dell’Amore, tutti molto ben caratterizzati da un’eccezionale compenetrazione nei testi. E poi, in risalto tra tutti i personaggi c’era lui, don Tonino, autentico “tramatore dell’amore”, a tratti servo anche lui, a tratti vero conduttore del gioco di linguaggi, frutto di una fantasia visionaria.

Ma non è finita qui. Le proiezioni magiche e gli effetti speciali della realtà aumentata e dei videomapping hanno svelato, ad un livello superiore di fruizione, i principali meccanismi teatrali  trasmessi da don Tonino alla sua Diocesi: il doppio, il pubblico e il privato, il Vescovo e l’Uomo, la complessità e la semplicità,  il riconoscimento dell’identità e l’importanza della collettività, espressi  attraverso una moltiplicazione illusoria dei personaggi stessi che,  al piano inferiore della scenografia agivano “in carne e ossa” (canto lirico e recitazione), al piano superiore  scandivano la preziosità dello scorrere del tempo, sulla volta della nostra Cattedrale, attraverso un gioco di sovrapposizione di immagini, di movimenti  ripetuti echeggianti delle note dell’Orchestra e della magnificenza del coro, caratterizzanti il personaggio o la situazione “agita” come fossero all’interno di un gigantesco carillon.

Foto di Giuseppe Clemente
foto Giuseppe Clemente

Dal primo movimento fino all’ultimo, sempre mediante le proiezioni e le illusioni prospettiche, gli spettatori sono stati guidati  in una sorta di viaggio nel tempo, dal 1935 ai nostri giorni, attraversando le varie forme di crescita umana e cristiana del Vescovo; un viaggio  scandito dai testi, nei quali le parole in bianco e nero  di don Tonino sfumano, in modo quasi naturale, nella Parola a colori di Gesù; un viaggio scandito dalle immagini-simbolo di ciascuna epoca e dal cambio di stile che però ha sempre mantenuto la costante dei giochi geometrici in bicolore bianco e nero, per sfumare nelle immagini a colori dei nostri giorni. Uno spettacolo quasi ipnotico per gli occhi, un viaggio scandito dalla musica.

Questo oratorio sacro su don Tonino è stato un esperimento per la nostra Diocesi che aveva in un primo momento il sapore dell’incognito.

collage foto Giuseppe Clemente

Mi è piaciuto così tanto anche perché mi ha insegnato una logica diversa, la logica di chi, davanti al rischio dell’ignoto, non scappa via spaventato, esattamente come ciascuno di noi, ma gli va incontro. Una reazione ribaltata. Ribaltata, come quella del sepolcro, è anche ogni logica umana, ogni nostro pensiero, desiderio, speranza in un Divino in qualche modo atteso, disilluso. E quando Lo incontriamo, la vita cambia per sempre, malgrado tutti i nostri limiti e le nostre potenzialità. Ma il dubbio che sia tutta una menzogna è sempre in agguato… per tutti….perchè appunto… è incognito.

Ma l’oratorio sacro dell 22 marzo ha suscitato in me questa preghiera:
Dio dell’Impossibile, se davvero questa indicibile Speranza è vera, facci correre tutti i giorni verso di Te, facci piangere di gioia al vederTi, negli sguardi dei giovani, nella bellezza dell’arte, nella perfezione della Musica.

Anna Salvemini