Si è concluso venerdì 29 novembre il percorso Tornare a casa – Le fasi della vita che i frati cappuccini del Convento di Giovinazzo, in particolare fra Andrea Viscardi e padre Mariano Bubbico, hanno voluto proporre a giovani e adulti, con il prezioso contributo del dott. Antonello Taranto.
Nonostante le condizioni meteo non troppo favorevoli, anche l’ultimo incontro è stato ben partecipato. Focus questa volta sulla vita oltre la morte. La discussione ha toccato temi delicati, come il rapporto con i defunti, parenti o amici/conoscenti che siano; le considerazioni, ipotesi o fantasie che ciascuno può fare su ciò che verrà dopo la conclusione terrena dell’esistenza, indipendentemente dall’essere credenti; i fenomeni di pre o post mortem di cui talvolta si racconta o si ascolta; le rappresentazioni di Inferno, Purgatorio e Paradiso tra Sacre Scritture e letteratura. Nonostante la fede cristiana ci inviti a credere alla resurrezione, è difficile accettarla incondizionatamente e tante sono le domande e le perplessità al riguardo.
Nella serata, qualcuno ha espresso timori rispetto al momento in cui ci si dovrà distaccare dalla vita terrena, non per paura della morte in sé ma della possibile solitudine, a causa della lontananza degli affetti più cari. È questo un dettaglio significativo, perché avere i propri figli a distanza pesa man mano che l’età avanza ed è una “guerra” che si affronta giorno per giorno.
Altri hanno condiviso le esperienze di lutto, dolore e rielaborazione in merito alla perdita di figure centrali nella propria vita (genitori o nonni, ad esempio), affermando di continuare a percepire nella quotidianità la presenza di quanti non ci sono più fisicamente, attraverso un dialogo che non si esaurisce o mediante il racconto di ciò che si è vissuto, custodendo e ravvivando la memoria del defunto.
L’incontro, dalle prospettive molteplici e interessanti, non poteva esaurirsi con risposte definitive, tuttavia, discutere del ‘dopo’ aiuta a orientare il presente e il quotidiano; non a caso una delle provocazioni è stata quella di chiedere come voler essere ricordati.
Il percorso quindi ha aperto finestre di dialogo e condivisione su temi vari che caratterizzano la vita nelle sue fasi e invoglia ad approfondire questioni complesse e fondamentali. Seguiranno certamente altre proposte e conversazioni aperte.
Susanna M. de Candia