“Luce e Vita è uno strumento prezioso per la nostra Chiesa, un fiore all’occhiello della nostra storia da quasi 100 anni. Oggi il nostro giornale diocesano vede l’avvicendamento del direttore editoriale, con spirito di novità nella continuità.
Ringrazio di cuore il prof. Gino Sparapano per l’impegno profuso in questi anni con passione e professionalità. E ringrazio anche don Giuseppe Germinario, nuovo direttore, e la dott.ssa Susanna M. de Candia, vicedirettrice, per aver accolto con gioia l’incarico a servizio della diocesi.
Il nostro settimanale ha il compito bello e provocante di annunciare notizie buone, di rafforzare la speranza nella nostra Chiesa e nelle nostre città, di provocare riflessione e conversione, di far maturare scelte secondo l’insegnamento del Vangelo di Cristo.
A tutti voi, Lettrici e Lettori di Luce e Vita, il mio caro saluto e la mia paterna benedizione!
+ Domenico Cornacchia, vescovo
La novella bella di Cristo!
«La buona novella di Cristo rinnova continuamente la vita e la cultura dell’uomo decaduto, combatte e rimuove gli errori e i mali, derivanti dalla sempre minacciosa seduzione del peccato. Continuamente purifica ed eleva la moralità dei popoli» (GS 58). Il Concilio Vaticano II, punto di riferimento imprescindibile per la Chiesa di questo terzo millennio, non manca di indicare al mondo della cultura e della comunicazione il vero motore di un costante rinnovamento e aggiornamento: il bonum Christi nuntium.
Il campo dell’informazione oggi è paragonabile a una vasta foresta, nella quale trovano posto sia le robuste e importanti agenzie di comunicazione, sia si insediano, come tralci e fronde, tante altre forme e varietà di dati e opinioni. Fatto di carta, come in edicola, o fatto di link, come sui nostri device, il bosco delle notizie si presenta intricato e, purtroppo, a volte oscuro. È facile, scorrendo i giornali di ogni giorno, notare la tendenza a mettere in risalto i segni della decadenza dell’umano, la diffusione di notizie erronee o faziose, il moltiplicarsi della cosiddetta cronaca del dolore, la spettacolarizzazione dei drammi familiari o sociali e, cosa peggiore, la banalizzazione della moralità se non proprio la distorsione della stessa. In questo contesto, ben descritto dalla citazione della Gaudium et spes, si rende necessario il levarsi di una voce che, anche a costo di essere fuori dal coro, diffonda il bonum Christi nuntium, la bellezza della dottrina cristiana.
Luce e Vita vuol essere questa voce fresca e positiva, capace di aiutare il lettore a districarsi nella foresta delle informazioni, a guardare con occhio diverso il panorama degli avvenimenti, a riportare a Cristo ogni cosa.
In un bosco fitto e sterminato non sempre è facile trovare qualcosa di commestibile, anzi si può correre il rischio di assumere qualcosa di pericolosamente velenoso. Luce e Vita vuole porsi come una pianticella che, anche se piccola, sia edibile, sicura e salutare e possa nutrire anzitutto la fede cattolica, ma anche la socialità e la moralità, la cultura e la sana curiosità di chi vorrà leggerlo.
Con queste intenzioni, esprimendo sincera riconoscenza a Gino Sparapano per il lavoro svolto in questi anni, manifestando vera gratitudine verso il Vescovo Mons. Cornacchia per la scelta della nuova direzione, riprendiamo la pubblicazione settimanale del nostro giornale diocesano.
Ma non solo per i boomer! Con contributi più brevi, agili, comunicativi, scritti anche da autori giovani e giovanissimi, Luce e Vita vuole prepararsi ai suoi 100 anni non celebrando il passato, ma aprendosi al futuro con uno stile fresco, che esprima le vibes dei nostri tempi. Per questo oltre alla cronaca dalla Diocesi, cercheremo di attirare l’attenzione anche sulle notizie dalle altre parti del mondo, con uno storytelling che ci faccia sentire la grandezza di essere parte di questo corpo, vario e bello, meraviglioso, che è la Chiesa cattolica.
Non mancheranno inchieste, reportage, dossier, per focalizzare l’attenzione, in modo critico, a fenomeni e cambiamenti in corso. E poi le rubriche, con le quali di settimana in settimana soddisfare le variegate curiosità dei nostri lettori.
Un settimanale da riscoprire, amare, diffondere in tutti i luoghi delle nostre quattro città, con lo stile innovativo dello storydoing, cioè uno stile che passi dal “dare notizie” al “costruire esperienze” in un coinvolgimento attivo tra scrittori e lettori, al fine di rendere virale l’unica vera e intramontabile buona e bella notizia, Gesù Cristo, il bonum Christi nuntium, la novella bella di Cristo!
don Giuseppe Germinario, direttore LeV
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