Questa mattina, 27 febbraio, è stato inaugurato il Centro di Giustizia Riparativa, a sostegno delle politiche di welfare, inclusione sociale e legalità del Comune di Molfetta (Settore Socialità).
Il Centro, sito in via Molfettesi d’Argentina (snc), sarà il luogo concreto in cui promuovere le sane relazioni e la mediazione sociale. Nella conferenza stampa di presentazione, l’assessore alla Socialità Anna Capurso ha puntato l’accento proprio sul rapporto dialogico che sarebbe alla base degli interventi di giustizia riparativa, così che chi commette un reato prenda coscienza del disvalore connesso all’atto compiuto.
La dott.ssa Lidia De Leonardis, vice segretaria generale del Comune di Molfetta, ha sottolineato l’importanza di azionare programmi di giustizia riparativa oltre alle punizioni. Dal 2019, si è attivata un’area di promozione del benessere dei minori e delle persone fragili, cercando di cogliere i punti deboli del nostro apparato sociale, per tutelare i soggetti che hanno più bisogno. Significativi allora sono stati i progetti nelle scuole. «Questo non è uno sportello, ma azioni e interventi» ha precisato la De Leonardis.
Con questo Centro si intende dare l’opportunità alla vittima e a chi ha commesso un reato di fare, su base volontaria, un percorso che li liberi entrambi, rispettivamente dal senso di impotenza e incertezza e dal timore di recidiva. È un modo per far comprendere che al di là dell’offesa c’è una possibilità di incontro, dialogo, comprensione reciproca. Si innesca insomma un processo di trasformazione e mediazione, attraverso figure esperte e formate, per tentare di risanare il legame tra vittime, colpevoli e comunità, reciso a causa del reato commesso.
La dott.ssa De Luca, portando il saluto del procuratore capo dott. Ferruccio De Salvatore, ha messo in evidenza l’importanza della prevenzione, soprattutto con i minori che spesso hanno contesti familiari precari. Nell’ultimo quinquennio si è riscontrato un aumento esponenziale di episodi di violenza, anche di genere, nel nostro territorio. Per cui favorire processi di mediazione diventa fondamentale.
Il Centro è tra i primi in Italia e rappresenta l’attuazione della Riforma Cartabia, nonostante varie forme di sperimentazione della giustizia riparativa già da anni. Più precisamente «questo è un lavoro corale, un’azione che fa parte di un percorso di comunità virtuoso» ha specificato la dott.ssa Ilaria De Vanna, mediatrice in giustizia riparativa, ben consapevole che se il fatto non si può cambiare, l’effetto sì. E definisce questo provvedimento una avventura per riempire Molfetta di brave persone.
La psicologa Barbara Amato del SerMolfetta, ha presentato le attività svolte nelle scuole primarie e secondarie tramite un PON sulla legalità finanziato dal Comune, i servizi offerti dal centro comunale per minori a rischio devianze (presso Arco Catecombe, 14, in un bene confiscato alla mafia locale, ristrutturato con Pon Legalità 2014-2020 – Asse 3,1,1 e assegnato al SerMolfetta nel 2021) per ribadire che il supporto al benessere psico-sociale aiuta a potenziare i fattori di prevenzione della violenza.
Infine, il sindaco Tommaso Minervini ha definito questo nuovo Centro «un consapevole passo di civiltà giuridica», per favorire anche una pedagogia sociale che permetta anzitutto di intervenire prima, già nelle scuole, nelle famiglie, nelle parrocchie. Ma è altresì importante lavorare anche sull’educativa di strada perché tanti adolescenti abbandonano la scuola. A breve verrà firmato un Protocollo d’intesa con la Procura della Repubblica, presso il Tribunale dei Minori, e le Forze dell’Ordine, così da favorire sani rapporti interpersonali e buone dinamiche di comunità.
Con Delibera di Giunta Comunale n. 248 del 24/11/2023, il Comune di Molfetta ha affidato la gestione del Centro di Giustizia Riparativa alla cooperativa C.R.I.S.I. e svolgerà azioni che coinvolgeranno tutta la comunità: incontri di sensibilizzazione nelle scuole; attività laboratoriali per l’approccio riparativo a scuola, percorsi di educazione alla responsabilità per minori autori di reato; mediazione dei conflitti interpersonali e di gruppo.
Susanna M. de Candia, vicedirettrice