Il Regno di Cristo si fonda su questo: il Potere dell’Amore. L’umanità, invece, da sempre è stata sedotta, tentata dall’amore del potere. Siamo in un tempo in cui ci vantiamo di essere evoluti rispetto al passato, di essere andati avanti rispetto ai nostri predecessori, di essere moderni e progressisti su tante cose. La ricerca scientifica, la tecnologia, la disinibizione sociale, il relativismo etico, il linguaggio liquido sono tutte conquiste che oggi vengono annoverate come segni del progresso dell’umanità. Eppure c’è un aspetto nel quale l’umanità continua ad essere primitiva, selvaggia, arretrata: l’amore del potere. Quando si tratta di questo si torna in dietro di secoli e millenni, allo stato barbaro non solo nei rapporti internazionali, che si ripiegano ancora oggi sui conflitti armati, ma anche nelle situazioni più comuni, da quelle familiari a quelle lavorative o associative.
L’amore del potere logora l’umanità, la frena, e produce rivalità tra i popoli, intemperanza delle passioni, discordie civili, turbamento della pace domestica, rovina della società. Pio XI, nell’enciclica Quas primas, elenca questi ed altri come i pessimi frutti del laicismo che, come una peste, diffonde l’epidemia di un potere basato sull’efficienza e sulla forza. Per rispondere a questo, il Pontefice ha istituito la Solennità di Cristo Re.
L’antidoto, il rimedio, la guarigione può venire solo dall’Impero di Cristo. Egli solo può regnare nella mente perché è la Verità, nella volontà perché garantisce la Libertà, nel cuore perché dona la Carità. Queste tre caratteristiche si devono ritrovare sia nella vita spirituale dei singoli, sia nell’intera società. Senza Cristo gli stati e i popoli, le famiglie e le associazioni cadono schiavi della ricerca di un potere vuoto, senza Verità, Libertà, Carità.
L’Impero di Cristo è fondato sul potere dell’Amore, l’Amore trinitario che il Padre, il Figlio e lo Spirito esercitano donandosi reciprocamente. Questo Amore esuberante si è riversato sull’umanità con l’Incarnazione. Divenuto uomo, Cristo è Re non solo per diritto di natura divina ma anche per conquista della natura umana. Egli ha conquistato questo Regno amando fino a dare la vita, ha regnato morendo vittima del potere della forza, vincendo con il potere dell’Amore.
Anche oggi continuiamo a vedere violenze che si consumano, sopraffazioni, sfruttamenti, ingiustizie, discriminazioni, sotto i nostri occhi e sulle pagine dei nostri giornali. Per questo ad ogni giornale vanno affiancate le pagine di un bollettino speciale, di un notiziario divino, il santo Vangelo, che ci rivela lo stile regale di Cristo Re il quale non ci fa mai sentire sudditi ma discepoli, non ci fa mai sentire inferiori ma apprezzati, non ci fa mai sentire condannati ma bisognosi di conversione. È questo il potere dell’Amore!
don Giuseppe Germinario, direttore