Sgranare. Un verbo dal sapore tutto umano, che narra di una attività ancestrale e vitale: il cogliere il seme del grano, liberarlo e renderlo pronto alla lavorazione.
Sgranare. Un verbo dal sapore tutto evangelico, a cui il Signore ha voluto alludere in tante parabole per raccontarci la sua missione di raccoglierci come semi, liberarci e renderci pronti a fruttificare nel suo campo.
Sgranare. Un verbo dal sapore tutto cristiano, che richiama il silenzioso succedersi tra le dita dell’orante dei grani del rosario, perché liberati dal male possiamo ottenere il nostro pane quotidiano.
L’indolenza postindustriale ci ha fatto dimenticare l’arte dello sgranare, ingozzandoci dei prodotti fatti dal grano oramai già belli e pronti, estraniandoci dalle immagini georgiche del Vangelo sostituite da pixel e cache, inquinandoci il silenzio della preghiera con suonerie e impianti di amplificazione. Abituati ad avere tutto già pronto, non riusciamo più a gustare la storia, gli avvenimenti, la vita, perché sono le uniche cose che nessuno riesce a sgranarci e, spesso, neppure noi sappiamo più sgranarli. Come chicchi chiusi nei bacelli, i nostri giorni diventano invivibili e le vicende incomprensibili.
E allora lasciamoci insegnare di nuovo l’arte dello sgranare! Non a caso al termine della giornata, i semplici contadini, dopo aver lavorato con fatica la terra, si raccoglievano a lavorare il cuore con la preghiera domestica del rosario. Perché vivere e pregare non sono due cose diverse, separate. E se lo dovessero diventare, perderebbero entrambe il loro sapore. Il gusto della vita si coglie pregando e il gusto della preghiera si coglie vivendo. Come è diversa la preghiera quando la riempiamo di vita e come è diversa la vita quando la riempiamo di preghiera! Quando scorri i granelli del rosario non mediti solo i misteri della vita di Cristo, tirandone fuori il frutto come si fa del grano dalla spiga, ma hai la possibilità di meditare anche i misteri della vita dell’uomo, che in Cristo sono già contenuti, ma che in ogni oggi continuano a essere attuali. E quando scorri le pagine del giornale, non leggi solo gli avvenimenti dell’uomo di oggi, domandandoti il perché di tante cose, ma hai la possibilità di meditare anche i misteri della vita di Cristo, che nell’oggi continua a vivere.
Questo numero di Luce e Vita raccoglie eventi diversi i quali, come misteri del rosario, ci devono non solo attirare per i loro contenuti, ma ci devono portare al cuore di grano della storia, ci devono aprire alla preghiera, ci devono fa percorrere le strade della vita con la voglia di nutrirla. E la nostra speranza è che dai drammi dei morti sul lavoro, dal racconto del terrore del terremoto, dalla situazione emergenziale del flusso migratorio, dall’anelito della Chiesa alla comunione e alla partecipazione, dalla esperienza di missione tra i più poveri, di cui troverete scritto in queste pagine, possiate trarre tanta linfa per la vostra preghiera, così da riempire di passione anche la vostra vita.
Possiate ritrovare il gusto del grano, frutto della terra, immagine del Regno dei cieli, nutrimento per la vita quotidiana, e profumare le nostre città come di pane appena sfornato, che senza parlare fa venire la fame!
don Giuseppe Germinario, direttore
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