Populus Sion, Popolo di Sion: è questo il nome che la tradizione ci tramanda per questa seconda domenica d’avvento, traendo le prime parole dell’antifona introitale che il messale ci presenta in questa traduzione: «Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare le genti, e farà udire la sua voce maestosa nella letizia del vostro cuore» (ispirata a Is 30,19.30).
Il protagonista di questa antifona è il popolo di Gerusalemme, lo stesso che il brano del Vangelo di Marco e che la liturgia propone questa Domenica, ci dice che accorreva da Giovanni il Battista per ricevere da lui il battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
La voce maestosa del Signore parla al cuore di Gerusalemme, come profetizza Isaia nella prima lettura, e per mezzo del Battista annuncia che bisogna preparare la via, perché sta arrivando colui che battezzerà in Spirito Santo, «Gesù, Cristo, Figlio di Dio», colui che, come ricorda la seconda lettura, creerà «cieli nuovi e una terra nuova, nei quali abita la giustizia».
Giovanni il Battista è l’ultimo dei profeti dell’antica alleanza, colui che con la sua vita al servizio di Dio è icona dell’ascolto fedele e profondo alla Parola testimoniata con radicalità e coraggio, tanto da darne testimonianza sino al martirio, precursore anche in questo del Cristo.
Ma questo non gli evita di essere umano, profondamente umano, con dubbi e perplessità davanti al messaggio stravolgente del Signore, tanto da chiedersi se fosse proprio Gesù il messia atteso, o se dovessero aspettarne un altro… Come afferma San Pietro nella seconda lettura «il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa».
L’attesa che caratterizza questo tempo d’Avvento, a volte, può sembrare infruttuosa o una semplice perdita di tempo. Sembra quasi che il Signore attenda ad agire nella vita dei suoi fedeli.
Spesso è dunque necessario seguire il Battista nel deserto, per trovare nel silenzio lo spazio del cuore ove la Parola possa rivelarsi in tutta la sua maestà e divenire letizia del cuore. Così inizia a germogliare in noi una vita nuova.
don Marco L. Cantatore, diacono