Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo
La Domenica dell’Ascensione è giornata delle Comunicazioni sociali e, per la nostra Diocesi, giornata del settimanale diocesano Luce e Vita. Il messaggio del Papa va “al cuore” della comunicazione: «Dopo aver riflettuto, negli anni scorsi, sui verbi “andare e vedere” e “ascoltare” come condizione per una buona comunicazione, vorrei con questo Messaggio per la LVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali soffermarmi sul “parlare con il cuore”».
Invito tutti, specie chi si occupa di comunicazione, a farne oggetto di attenta lettura e, oserei dire, di meditazione. Più sono le modalità e gli strumenti per comunicare e più c’è il rischio che la comunicazione smarrisca “il cuore” della sua missione.
Voglio qui richiamare la comunità diocesana, in questo cammino sinodale, a non mettere in secondo piano le questioni della comunicazione rispetto ad altre priorità. C’è il rischio di una informazione incontrollata anche nella Chiesa, tra parrocchie, associazioni, uffici, che può creare confusione e disorientamento, con il risultato che ogni realtà si chiude su se stessa.
Facciamo tesoro del lavoro che l’Ufficio Comunicazioni sociali svolge per garantire organicità nella comunicazione e per orientare il modo di comunicare anche delle parrocchie, con regole precise. Non facciamoci prendere da una comunicazione superficiale, un po’ narcisistica, che parla di noi più che del Vangelo.
In particolare, in questa giornata, invito ancora una volta a valorizzare il settimanale diocesano Luce e Vita che si appresta ad entrare nel suo centesimo anno.
L’ormai ex direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, in una recente intervista ha detto che l’uscita quotidiana del giornale è un piccolo miracolo che si realizza ogni mattina. Ebbene, anche per il nostro Luce e Vita possiamo dire la stessa cosa, perchè ogni settimana è lì a fissare su carta fatti ed opinioni, a suscitare riflessioni. Mentre ringrazio quanti si adoperano quasi giornalmente perchè il giornale esca, voglio incoraggiare tutti, in primo luogo i sacerdoti e i responsabili delle comunità parrocchiali e dei vari gruppi, a farne tesoro, a cercarlo, a leggerlo, a lasciarsi ispirare dai suoi articoli e anche a scriverci. Da quest’anno la redazione ha potenziato la diffusione non solo cartacea, ma anche digitale, secondo quanto deciso insieme a fine anno scorso. I dati però, secondo quanto riportato dalla redazione, non sono confortanti e il problema non è tanto di natura economica quanto di crescente disaffezione alla lettura, alla riflessione più approfondita, alla condivisione di esperienze.
Rivolgo un appello a tutti perchè questo fiore all’occhiello della nostra Diocesi sia sostenuto, apprezzato e incoraggiato e possa proseguire la sua opera anche con i dovuti cambiamenti in atto.
+Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo
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