Pubblichiamo l’appello di Alessandro Monteduro, Direttore di ACS Italia, per incoraggiare le offerte per l’Aiuto alla Chiesa che Soffre
Cari Amici,
come probabilmente già sapete, nell’intera Striscia di Gaza ci sono circa 1.000 cristiani, di cui 500 (150 cattolici e 350 ortodossi) si sono rifugiati nella parrocchia cattolica della Sacra Famiglia, e altri 300 sia nella vicina chiesa ortodossa sia altrove a Gaza City. Almeno 16 cristiani ortodossi sono morti venerdì scorso sotto le macerie di uno stabile annesso al complesso parrocchiale della chiesa ortodossa.
In Cisgiordania i cristiani non possono accedere alle sedi di lavoro. Il turismo nei Luoghi Santi, soprattutto Betlemme, si è ovviamente fermato. A Gerusalemme Est tutte le attività di pellegrinaggio sono interrotte. Tante famiglie cristiane sono rimaste completamente senza reddito, e per loro l’unica soluzione sembra essere l’emigrazione. Suor Nabila, religiosa delle Suore del Santo Rosario, che più volte telefonicamente sentiamo nel corso della giornata, ci ha raccontato da Gaza: «abbiamo bisogno di medicine. Molti ospedali sono stati distrutti. La nostra scuola è stata danneggiata, ma non ce ne andremo.
Le persone non hanno nulla, nemmeno l’essenziale: dove andremmo? A morire per strada? Ci sono degli anziani qui, con noi ci sono anche i Missionari della Carità con un gruppo di disabili e altri anziani. Dove possono andare? Resteremo con loro».
Suor Nabila, insieme ad altre suore e sacerdoti, cerca di prendersi cura di queste famiglie, e per questo ha bisogno di coperte, cibo e medicine. Il Patriarca cattolico di Gerusalemme, Cardinale Pizzaballa, chiede di non dimenticare questi cristiani in Terra Santa e di sostenerli con la preghiera e la concreta generosità.
Aiuto alla Chiesa che Soffre risponde all’appello con un progetto di aiuti umanitari, e per questo si rivolge alla Vostra carità. Ogni dono, piccolo o grande che sia, sarà prezioso per questa comunità sofferente e tentata dalla disperazione. Vi ringrazio in anticipo per la Vostra compassione, e Vi saluto fraternamente.