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Il discorso sul pane e sul sangue da mangiare e bere per avere la vita eterna continua a non essere chiaro alla folla, ma Gesù insiste: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui». Gesù salva, perché il Padre lo concede; chi si nutre di Lui non muore, perché «chi crede ha la vita eterna».
Tramite Gesù, si conosce il Padre e quindi quell’Amore che nutre e salva. È seguendo Gesù che ogni credente può “imitarlo” nelle piccole o grandi decisioni che lo porteranno a una vita oltre la morte.
La relazione tra il credente e Dio è mediata da Gesù. Chi vive per Gesù vive per Dio e quindi sceglie una vita piena. E questo Lui lo comunica non solo attraverso i concetti, ma materialmente quando fa riferimento al suo corpo e al suo sangue. Qui c’è tutta l’umanità e la “carnalità” della fede.