È stato inaugurato nella serata di venerdì 2 agosto l’Orto della Speranza dedicato a don Tonino Bello, per iniziativa del Comitato di quartiere don Tonino Bello, in via Montale, a Molfetta.
In questo quartiere periferico della città, nel territorio della parrocchia S. Famiglia, il Comitato si è costituito dopo iniziative collettive solidali nel periodo del lockdown del 2020, nate spontaneamente e in maniera informale, dalla semplice musica condivisa sui balconi. Dopo, conoscendosi meglio e continuando a tenere vivi i legami, le famiglie residenti hanno deciso di istituzionalizzarsi e fare cittadinanza attiva, per rendere la periferia più viva. Si tratta infatti di una zona nuova, che fiancheggia la ferrovia, abitata da famiglie prevalentemente giovani ma anche da anziani, il territorio però è sprovvisto di servizi basilari (supermercati, panifici, negozi).
L’Orto della Speranza don Tonino Bello è l’ultima proposta avanzata e attuata dal Comitato, che prova con la condivisione e la collaborazione dei partecipanti ad animare il territorio e risolvere criticità, laddove possibile. In circa tre mesi – molto di più il tempo atteso per la concessione del terreno da parte dell’Amministrazione – hanno allestito quest’orto urbano, diviso in 10 lotti che saranno coltivati e curati da quaranta famiglie. I prodotti in eccesso saranno donati ad alcune realtà della città. La prima destinazione solidale, nella serata di inaugurazione, è stata la Casa della Misericordia, della parrocchia S. Domenico.
Venerdì 2 agosto, in vista della presentazione ufficiale dell’Orto della Speranza, sono state organizzate attività ludiche per bambini e uno spettacolo teatrale, è stato piantumato un ulivo quale simbolo di pace e unione. Presenti il sindaco Tommaso Minervini, il vicesindaco Nicola Piergiovanni, l’assessore alla Cultura Giacomo Rossiello, Francesco Altomare, presidente del Comitato di quartiere e Giusi Frisario (componente), il parroco don Pinuccio Magarelli che ha benedetto l’Orto, i presenti e i frutti (materiali e metaforici) che nasceranno.
Questa buona pratica che parte dal basso vuole essere anzitutto una modalità di partecipazione attiva per far fronte ai bisogni del territorio, rappresenta la possibilità concreta di mettersi insieme per risolvere problemi ed è un esempio di sani rapporti di vicinato. È quindi una speranza per i ragazzi che abitano il quartiere, che possono apprendere dinamiche sociali ispirate alla concordia, alla partecipazione democratica e agli insegnamenti del profeta a cui l’Orto è stato dedicato (scelta avvenuta su votazione). Un’occasione per “organizzare la speranza” davvero, come sosteneva il Venerabile don Tonino Bello.
Nelle intenzioni di Francesco e degli altri componenti del Comitato c’è anche quella di destinare quel luogo anche ad attività aggregative e ricreative, così da essere di interesse e stimolo anche per altre persone al di fuori del quartiere. L’Orto della Speranza nasce dal contributo di tutti e di quanti si sono resi disponibili con competenze e creatività, per realizzare i lotti, le staccionate, la targa, per la piantumazione e altro. La sfida è continuare nel tempo a prendersi cura collettivamente di questo spazio, migliorarlo da un punto di vista logistico – occorre maggiore illuminazione – con il supporto dell’Amministrazione e crescere umanamente, socialmente e nel rispetto del creato.
Susanna M. de Candia, vicedirettrice