La stagione estiva, caratterizzata da un tempo prolungato di riposo, permette ogni anno il ritorno nelle città della nostra Diocesi di tante famiglie che si concedono alcuni giorni di vacanza, facendoli coincidere con la festa patronale in onore della Madonna.
La gioia della festa non deve però farci dimenticare le guerre che in alcuni paesi del nostro pianeta continuano a seminare distruzione e morte. In particolare, il dramma dell’Ucraina e gli orrori del conflitto tra Israele e Palestina ci hanno fatto accorgere che la guerra non solo non è scomparsa nel mondo ma è molto vicina a noi, geograficamente e affettivamente, perché coinvolge nazioni a noi molto care come la Terra Santa.
Cosa possiamo fare per fermare tutte le guerre che in varie parti del mondo mietono dolore e vittime, soprattutto civili?
Nel Messale mariano c’è una messa dedicata a “Maria Vergine Regina della Pace”. Le orazioni mettono in evidenza il motivo di questo titolo attribuito alla Madonna: Maria è venerata come «Regina della Pace» perché è intimamente unita al mistero del suo Figlio Gesù «Principe della Pace». è importante anche ricordare che nel 1917, durante la prima guerra mondiale, Papa Benedetto XV, volle che si inserisse nelle Litanie Lauretane l’invocazione «Regina della Pace».
Penso allora alla genuina e profonda devozione mariana del nostro popolo: in Diocesi invochiamo Maria con vari titoli: Madonna dei Martiri a Molfetta, Madonna delle Grazie a Ruvo, Madonna di Corsignano a Giovinazzo, Madonna di Sovereto a Terlizzi. Le feste patronali di agosto e di settembre siano l’occasione propizia per usare l’unica arma che a noi cristiani è concessa: la preghiera personale e, soprattutto, la preghiera comunitaria che darà forza alle nostre suppliche a Maria, Regina della Pace, affinché interceda presso il suo Figlio Gesù e la pace ritorni a regnare nel cuore di tutta l’umanità.
Non basta, però, pregare la Madonna perché alcuni potenti della terra vivano in pace e smettano di odiarsi, ma anche ciascuno di noi è invitato a non serbare rancore e odio nei confronti degli altri e a non alimentare conflitti nelle relazioni con gli altri. Per questo motivo, dobbiamo invocare la Madonna perché ammorbidisca il nostro cuore per essere, come dice spesso Papa Francesco, artigiani di pace, facendo crescere nelle nostre famiglie, nei condomini, nelle comunità parrocchiali, nelle varie associazioni e gruppi ecclesiali e civili, il desiderio di volersi bene e di vivere riconciliati con tutti.
Una delle orazioni della messa in onore di Maria Vergine Regina della Pace sia la preghiera costante e accorata che nei giorni delle feste patronali deve raggiungere il cuore di Dio: «Donaci, o Padre, lo Spirito del tuo amore, perché insieme con la Vergine Maria diventiamo costruttori della pace, che Gesù ci ha lasciato come segno della sua presenza in mezzo a noi».
+ Domenico Cornacchia, vescovo