Siamo a 50 giorni dalla Pasqua, festa dello Spirito Santo. La terza grande Solennità della Chiesa dopo il Natale e la Pasqua, preceduta da una grande e solenne veglia, molto partecipata nella Chiesa a livello diocesano.
Secondo il Vangelo di Giovanni lo Spirito Santo è stato dato dal Risorto il giorno di Pasqua, quando apparendo nel cencacolo dice agli Apostoli: «ricevete lo Spirito Santo».
Secondo l’evangelista Luca negli Atti degli Apostoli fu dato il giorno di Pentecoste con i simboli del vento impetuoso, le fiammelle di fuoco su ciascuno di loro e il parlare nella propria lingua. Luca precisa ancora che erano nel cenacolo assidui e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e con Maria la Madre di Gesù.
Quale è la verità? Tutte e due, perché chi dona lo Spirito Santo è Gesù Risorto, chi lo intercede è Maria la Madre di Gesù, nello stesso luogo dove è stata istituta l’eucarestia, il sacerdozio, il comandamento nuovo, lì viene donato lo Spirito Santo.
San Paolo nella Lettera ai Galati ci elenca le opere della carne e le opere dello Spirito, esortandoci a camminare secondo lo Spirito e Gesù nel Vangelo ci assicura che lo Spirito ci guiderà a tutta la verità, «perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
In questa Solennità recitiamo la famosa sequenza di Pentecoste: «vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Dona a chi solo in te confida i tuoi santi doni.»
Non sarebbe male se la pregassimo più di frequente, non solo a Pentecoste, perché riempia della sua gioia e pace il cammino della Chiesa.
padre Roberto Francavilla