La cerimonia d’apertura della 50^ Settimana Sociale dei cattolici in Italia – dall’emblematico titolo Al cuore della democrazia – è stata un evento straordinario, caratterizzato da una grande affluenza e partecipazione, nel pomeriggio di mercoledì 3 luglio.
La giornata è iniziata con la presentazione di buone pratiche, mettendo in luce iniziative di impresa sociale, come le cooperative di comunità nate con il Progetto Policoro, che hanno saputo unire creatività artistica e impegno sociale in modo innovativo ed efficace per il proprio territorio, in particolare al Sud. Sono stati rappresentati esempi di successo nel promuovere la solidarietà e lo sviluppo comunitario, dimostrando come l’azione collettiva, spinta anche dall’agire cattolico cristiano, possa portare a risultati concreti.
Il momento clou è stato l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cui presenza ha conferito ulteriore solennità all’evento. Mattarella ha ribadito l’indissolubile legame tra libertà e democrazia, sottolineando che questi valori fondamentali non devono mai essere considerati in opposizione. Il suo discorso ha ispirato i delegati, evidenziando l’importanza di un impegno civico consapevole e costante. Il Presidente nel definire la ‘democrazia’ ne ha evidenziato la duplice essenza di ‘conquista’ e ‘speranza’. Essa «si invera ogni giorno nella vita delle persone e nel mutuo rispetto delle relazioni sociali, in condizioni storiche mutevoli, senza che questo possa indurre ad atteggiamenti remissivi circa la sua qualità». Alla luce delle sfide e delle difficoltà attuali, occorre far sì che ogni cittadino abbia concreta possibilità di prendere parte alla vita della Repubblica, tenendo a mente che «la democrazia non è mai conquistata per sempre».
Il Cardinale Zuppi ha sottolineato l’importanza della partecipazione come elemento essenziale della democrazia, esprimendo il concetto che vivere la propria fede in chiesa significa anche impegnarsi per il bene del prossimo. Questo messaggio ha trovato forte risonanza tra i presenti, incoraggiando un senso di responsabilità e coinvolgimento attivo. Infatti, Mons. Zuppi ha ricordato come dalla prima Settimana sociale, i cattolici si siano adoperati per il bene comune del popolo italiano. Ha ringraziato «chi continua a partecipare nonostante la crisi del “noi” perché la Chiesa è un luogo dove ci si appassiona al prossimo» e ha sollecitato alla partecipazione, perché «quando la gente si sente parte, avviene il miracolo dell’umanizzazione». Significativo l’augurio con cui ha concluso il discorso: «Buona Settimana Sociale a tutti, tanta visione per il futuro, pronti a pagare il prezzo della speranza e del sacrificio necessario per costruire il domani di un Paese per tutti, con al centro la persona! E così è già più bello per noi”».
La cerimonia ha risuonato come un potente richiamo all’azione, invitando tutti i partecipanti a riflettere sul loro ruolo nella società e a lavorare insieme per costruire un futuro migliore, fondato sui principi della solidarietà e della giustizia.
E si prosegue nella seconda giornata con più di 1000 delegati provenienti da ogni angolo del Paese, dando vita a un vivace scambio di idee e iniziative grazie alle numerose lectio magistrali, attività laboratoriali ed eventi di aggregazione sociale e culturale nelle piazze di Trieste.
Tommaso Parisi