Nel cuore della Quaresima, la Parola di Dio dal Libro dell’Esodo, ci mette all’ascolto del decalogo i dieci comandamenti.
Ci fa bene riascoltarli perché non li ha cancellati nessuno! Pur nel dettato negativo, iniziano con l’affermazione positiva: «io sono il signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto».
I primi tre Comandamenti ricordano i doveri verso Dio, dal 4 in poi i doveri verso il prossimo iniziando dal dovere verso i genitori .
Il vangelo di Giovanni ci presenta un Gesù inedito e sorprendente che non compie miracoli o racconta parabole, ma «fatta una frusta di cordicelle scacciò tutti fuori dal tempio con pecore e buoi: portate via di qui queste cose e non fate della casa del padre mio un mercato!».
Mentre il terzo comandamento recita: «ricordati del giorno di Sabato per santificarlo», con questo gesto clamoroso indica la sacralità non solo del sabato ma anche del luogo dove abita il Signore, infatti i discepoli ricorderanno che sta scritto: «lo zelo per la tua casa mi divorerà». Ma alla domanda dei giudei che chiedono spiegazioni per il gesto che ha compiuto risponde il Maestro: «distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
Quindi è santo il sabato, è santo il tempio , è santo il corpo di Cristo perché Egli parlava del tempio del suo corpo.
L’evangelista Giovanni ci invita questa domenica a mettere in conto che, non solo al suo tempio, Gesù conosce tutti e non ha bisogno della testimonianza di alcuno perché Egli sa cosa c’è nel cuore dell’uomo!
Non ci rimane, come ci esorta l’apostolo Paolo, che fidarci e affidarci totalmente a Cristo crocifisso, anche se «è scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani , ma per coloro che credono, cristo è potenza e sapienza di Dio».
Ci doni il Signore nell’itinerario quaresimale di adempiere la pienezza dei suoi comandamenti, per diventare tempio vivo della Sua gloria.
padre Roberto Francavilla